Quando si possono fare i funerali
Elaborare un lutto è sicuramente una delle cose più difficili in questo mondo e la gestione del dolore, molto spesso, non fa ragionare a mente lucida.
Ma anche se la perdita di un proprio caro fa star male, occorre trovare le forze per affrontare una serie di pratiche burocratiche che, nonostante siano poco intonate alla situazione, bisogna comunque dover svolgere.
Non tutti, però, sanno come comportarsi subito dopo la perdita di una persona cara, in che modalità va effettuato il funerale e soprattutto dopo quanti giorni .
Esistono, infatti, una serie di norme che stabiliscono quando si possono svolgere i funerali, ovvero solo dopo aver accertato la morte che, come è ben noto, può avvenire per le situazioni più disparate e in contesti differenti.
In seguito allo svolgimento di queste prime procedure burocratiche, ci si potrà poi rivolgere all'impresa di pompe funebri che si impegnerà a gestire la situazione nel migliore dei modi, nel totale rispetto del dolore dei familiari e di chiunque altro abbia perso una persona cara.
Qui di seguito, dunque, andremo a fornire una serie di informazioni utili per far luce su tutto ciò che c'è da sapere e come muoversi in queste circostanze.

Dopo quanti giorni si svolgono i funerali
Secondo la legge italiana
, i funerali
devono essere
svolti dopo almeno 24 ore dal decesso
.
Tale disposizione,
però, cambia a seconda del luogo in cui la persona è spirata,
ovvero se in casa
, in ospedale
oppure in seguito a una morte violenta
in circostanze da definire.
Nel caso in cui la persona che è venuta a mancare si trovava nella propria abitazione , bisogna subito chiamare il medico di base o, se non disponibile, la guardia medica e far accertare il decesso .
Il medico ha infatti il compito di valutare tutti i segni che confermano la morte della persona tra cui l' assenza di battito cardiaco , una temperatura corporea inferiore a 24 gradi , mancanza di controllo degli sfinteri e di sensibilità in ogni regione del corpo .
In tempi passati questa valutazione era effettuata direttamente dal becchino , mentre oggi è necessaria la presenza del medico legale.
Quando il decesso viene poi accertato, il sanitario compila il certificato di morte , segnando l'orario preciso in cui la persona è venuta a mancare e da quel momento devono trascorrere almeno 24 ore prima di organizzare il funerale , rivolgendosi all'impresa di pompe funebri che avrà cura di occuparsi di ogni aspetto.
Come ultimo passaggio, occorre mandare un avviso all'ufficio Stato Civile del Comune e questo deve essere fatto entro le 24 ore dal decesso.
Cosa fare se la morte è avvenuta in ospedale
Purtroppo esistono molti casi in cui una persona muoia durante la degenza ospedaliera, sia essa spirata per una malattia o a seguito di un intervento chirurgico non andato a buon fine.
In tali circostanze, i medici dell'ospedale controllano la mancanza di battito cardiaco per circa 20 minuti , mediante un apposito elettrocardiogramma. Terminato questo tempo, dichiarano l'orario del decesso e compilano il certificato di morte .
Anche quando una persona viene a mancare in ospedale, si osserva
sempre il periodo delle 24 ore
prima di effettuare il funerale
.
La documentazione necessaria per il comune, in
questo caso, viene compilata e inviata direttamente dall'azienda
ospedaliera.
Subito dopo, in accordo con l'agenzia di pompe funebri prescelta, si decide se allestire la camera ardente sul luogo o trasferire la persona deceduta in un'altra struttura.
C'è da specificare che, in mancanza di situazioni anomale che non lo permettano, la salma è comunque restituita alla famiglia dopo due ore dalla morte accertata.
Cosa fare in caso di morte violenta
I tempi di attesa nel caso in cui venga registrata una morte violenta non sono facili da stabilire.
In tali circostanze subentra la figura del magistrato in quanto si ha la necessità che egli firmi il nulla osta che permetta la restituzione del corpo del defunto ai familiari, attendendo anche la disponibilità della Chiesa .
Questo succede perché, chi muore per cause ignote, deve necessariamente ricevere l'autopsia che dovrà poi essere valutata dal magistrato.
Gli aspetti da tenere in considerazione, in questi casi, sono disparati e dipendono dalla modalità in cui è avvenuta la morte : se la vittima era in casa da sola, se non sono certe le cause del suo decesso oppure in caso di incidente, omicidio o suicidio.
Solo l'autopsia , dunque, può accertare le cause della morte e permettere alla famiglia di riavere la salma; generalmente occorre poco più di un giorno, anche se i tempi potrebbero essere più lunghi nel caso in cui le cause della morte siano piuttosto incerte.
Organizzazione del funerale
Una volta accertata la morte, la data dei funerali
viene
stabilita dai parenti del defunto in accordo con la chiesa e le pompe
funebri.
Questi dati vengono poi inviati all'ufficio del
comune
preposto che, a sua volta, ne farà comunicazione alla Polizia municipale
e al custode del Cimitero
.
Le pompe funebri necessiteranno della fotografia del defunto, del suo codice fiscale e di un documento di riconoscimento di uno dei familiari per terminare le pratiche.
Molto spesso, vige l'oggligo di chiudere la bara in tempi ristretti e questo dipende soprattutto dalle condizioni climatiche del periodo interessato.









